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16 settembre 2013

Climate change, la rivoluzione di Vivienne Westwood

Vivienne Westood

“It’s a man world” dice la celeberrima canzone di James Brown, ma in questo mondo ci sono donne che fanno la differenza e tra queste si inserisce Vivienne Westwood. La stilista inglese, icona del punk degli anni Settanta, è pronta per un’altra rivoluzione, quella climatica e per metterla in atto stila il suo decalogo in dieci punti.

1. Il denaro è il mezzo per un fine, non un fine in sé e per sé.
2. Qualità contro quantità.
3. Acquistare meno, scegliere meglio, far sì che duri. “Io non spreco mai il denaro, io lo spendo” diceva Oscar Wilde.
4. Preparare e cucinare il proprio cibo.
5. Eliminare, quando possibile, la plastica.
6. Tenersi informati.
7. ONG: ce ne sono migliaia, sostenetene una in particolare e date ad essa il vostro contributo. Apprenderete molto.
8. Tenere conto della responsabilità di non avere o di avere bambini.
9. Prendere parte attivamente alla Rivoluzione che ci si sta apprestando a costruire.
10. Impegnarsi nell’arte e nella cultura (consumatore scendi dal tapis roulant, discrimina, non subire).

Climate revolution

Affinché l’interesse crescente per l’ambiente non si trasformi nell’ennesimo motivo di speculazione economica, ma diventi un valore portante per ognuno di noi, è necessario, secondo la Westwood, puntare sulla cultura. Conoscere è il solo modo per evolversi e migliorare. “La conoscenza abbatte i pregiudizi consente di capire quello che accade e ci permette di criticare il mondo per renderlo migliore”.

Westwood - Climate revolution

“Attraverso la propria condotta di vita le persone stanno cambiando i loro valori e il loro comportamento. La lotta non è più fra classi ma tra idioti ed eco-responsabili” e i 10 punti riletti alla luce di queste sue affermazioni acquistano un valore più ricco, perché, come la stessa Westwood afferma in una intervista sul quotidiano “La Repubblica”, “C'è chi dice che crescendo si diventa conservatori. Ma non è necessariamente vero, o meglio dipende da cosa si intende per conservatori. Io amo conservare arte, cultura, poesia, amore, tutto quello che non andrebbe disperso e consumato. Ma voglio cambiare tutto quello che non mi piace. Sono sempre stata così”: da rivoluzionaria anni Settanta a rivoluzionaria anche ora che ha superato i 70 anni di età.

Climate revolution flash mob

“Cerco di influenzare la gente, di spingerla a pensare in un altro modo. Cerco di fare in modo che aprano gli occhi e vedano come ogni cosa sia connessa: il cambiamento climatico che porta alla distruzione del mondo è causato da un sistema finanziario marcio che produce povertà per molti e ricchezza per pochi”. Questa consapevolezza probabilmente deriva anche da una riflessione su se stessa che dice “io ho scelto di diventare una fashion designer, perché vedevo che le mie idee piacevano, che tutti le copiavano e nessuno sapeva che fossero mie, volevo essere riconosciuta. Di base mi consideravo molto stupida e dato che non volevo essere stupida, dato che volevo andare avanti, pensai che dovevo conoscere più cose di quante ne conoscessi, che se volevo avere successo in questo "corporate world" dovevo capire il mondo e come funzionava, sapendo che questo mi avrebbe aiutato comunque ad essere una persona migliore. E credo che questa sia la cosa fondamentale anche oggi, fare in modo che la cultura porti la gente a crescere ed evolvere”.

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