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08 febbraio 2013

Chewing-gum, dai Maya all'asfalto




Avete tutti ben presente Didi Conn (Frenchy), l’amica della sexy Olivia Newton-John, nel film cult “Grease” mentre fa il palloncino con la gomma da masticare? Bene. E avete presente la vostra faccia appena vi accorgete di aver pestato un appiccicoso chewing-gum? Un'unica gomma americana e due espressioni ben differenti. Ebbene, così come noi ci allietiamo beati a ciancicare una gomma, il Pianeta fa una smorfia di disgusto ogni volta che ne gettiamo una a terra con noncuranza. Il chewing-gum è un derivato del petrolio (poliisobutilene) e, anche se commestibile, non è biodegradabile e, soprattutto, è alla base di sonore imprecazioni urbane. Per ovviare al problema, quando manca una buona dose di civiltà, arrivano in soccorso la gomma da masticare biologica dei Maya e l’arte da strada di Ben Wilson.

In realtà, in origine, il chewing-gum si estraeva da una pianta, il chicle messicano, ma poi è giunta l’era del petrolio e anche questa gomma naturale è stata sostituita da un derivato dell’oro nero. Ora, oltre al fatto che sapere di masticare un lontano parente della benzina è qualcosa di raccapricciante, il grande problema del chewing-gum è lo smaltimento. Ogni gomma sputata a terra impiega almeno 5 anni per biodegradarsi e, per rimuoverle dai marciapiedi o dalle strade, ogni Stato spende cifre esorbitanti; in Italia, ad esempio, si calcola che vengano sborsati circa 23 miliardi di euro ogni anno.

 

E siccome la fiducia nell’intelligenza umana di solito è scarsa, anziché aspettare di vedere grandi e piccini gettare le gomme nella differenziata, è nato il chewing-gum completamente biologico e biodegradabile: "Chicza". Si è tornati a fare le gomme da masticare con gli estratti vegetali, le si dolcifica con lo sciroppo biologico d’Agave (e non più con l’aspartame) e gli aromi utilizzati sono solo quelli naturali. Si ottiene così un prodotto privo di glutine e di lattosio, che si degrada in appena sei settimane e, pensate un po’, non si attacca nemmeno sotto le scarpe!



Ma c’è anche chi fa del chewing-gum insalivato e spiaccicato una virtù, o meglio, un’arte. È Ben Wilson, l’artista di strada che si è inventato un’attività degna del format “Lavori sporchi”. Se ne va in giro per le vie di Londra a capo chino per scovare i dischetti di gomma ben schiacciati  a terra e li dipinge, proprio lì, in mezzo alla strada. E non potendosi poi portare via il pezzo di asfalto su cui ha dipinto, fotografa le sue opere e le rende, così, immortali.


2 commenti:

  1. Vista la sconfinata maleducazione altrui, credo ke sarebbe bene se la "Chicza" venisse commercializzata ovunque, così non si dovrebbe sperare ke le brutte abitudini cambino, su cui nutro pokissime speranze, purtroppo... e comunque non sarebbe male se venissero aumentati di numero i contenitori di rifiuti sui marciapiedi delle nostre città !

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