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09 dicembre 2013
Abiti di carta, Crepax ricicla la burocrazia
Abiti fatti di carta e colla, quelli che Caterina Crepax presenta nella mostra allestita presso gli spazi Lisa Corti Home Textile Emporium a Milano. Una rassegna che seduce attraverso capi che in realtà sono sculture che sembrano pronti da indossare, ma poi ipnotizzano per le plissettature e gli intarsi che li rendono originali e scenografici.
Figlia del celebre Guido Crepax, il fumettista creatore di Valentina, Caterina è un’artista eclettica che spazia dall’architettura alla grafica, dall’allestimento di spazi espositivi alla realizzazione di vestiti di carta. Quelli presentati alla mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 24 dicembre, sono vestiti realizzati con materiali di riciclo e in particolare con gli scarti della burocrazia.
Nonostante si parli dell’era della digitalizzazione, gli uffici pubblici producono una grande quantità di rifiuti cartacei. Grigi, asettici e tristi, gli scontrini, i documenti triturati o i bordi traforati dei tabulati del computer possono incontrare l’arte e il fashion design e trovare una vitalità inaspettata e un colore in grado di illuminare.
Trattati come tessuti pregiati, questi pezzi di carta straccia subiscono la metamorfosi del riciclo e si trasformano sotto le mani di Caterina Crepax in abiti scultorei che si ispirano alla natura o alle opere architettoniche. Pieghe e arricciature, dettagli raffinati e fragili applicazioni in rilievo fanno di questi vestiti delle preziose sculture. E se volete saperne di più, visitate il suo sito internet www.caterinacrepax.com.
Scritto per Liberartonline.net
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